Festival delle Culture 2017: gran finale con Eyo’nlé Brass Band!

Domenica 11 giugno il Festival delle Culture si sveglia presto e si sposta a Punta Marina dove alle ore 10.30, all’Adriano Camping Village si terrà un workshop di danze africane condotto da Fransisca Saloni (insegnante di danza) e Mauro Casadio (percussionista). L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Italia Chama Brasil nell’ambito del XVI Batizado del Gruppo di Capoeira Coquinho Baiano.

All’Almagià gli spettacoli iniziano alle 19.00 con “Invasione 1897”, una performance di teatro-danza per raccontare la storia della Nigeria, dalla colonizzazione inglese ai giorni nostri. In scena le comunità nigeriane Igbo, Afesan, Ika ed Edo.

Alle ore 20.00, sempre all’Almagià, sarà il momento di “Una balera ucraina”: tutti in pista con i ritmi e le danze della tradizione popolare ucraina. Conducono le danze le donne dell’Associazione Malva.

Alle ore 21.00, nello spazio dibattiti Dock 61 / Tabeerna, ci sarà “Le scarpe dei caporali”. Si tratta di un monologo del collettivo Mamadou di Bolzano. Lo spettacolo nasce da un’inchiesta di Matteo Checchi, collaboratore di Melting Pot Europa, e Valentina Benvenuti, fotoreporter del Collettivo Mamadou, allo scopo di sostenere iniziative di sensibilizzazione e azioni per il superamento delle condizioni di vita dei braccianti agricoli del sud Italia all’interno dei ghetti di Rosarno, Boreano, Rignano e Cassibile. Il Collettivo Mamadou mira alla totale emancipazione dei braccianti africani che vivono segregati in ghetti dove le condizioni umane sono al limite del drammatico. Segue un’intervista al collettivo Mamadou a cura del Gruppo dello Zuccherificio. Evento organizzato con il contributo di Cooperativa sociale società Dolce.

Sul palco dell’Almagià, alle 21  premieremo i due piatti più graditi del Festival (Master Chef il terzo mondo)  e alle 22 si esibirà JackguitarManzoni con un coro di giovani richiedenti asilo e rifugiati che proporranno un repertorio di canzoni di Bob Marley.

Per chiudere in bellezza l’XI edizione del Festival, dopo il rito collettivo dell’abbattimento di un muro che avverrà alle 22.30 in via dell’Almagià, sul palco delle Artificerie, alle 23, salirà la Eyo’nlé Brass Band. Si tratta di otto musicisti, con canti, percussioni, ma soprattutto ottoni. Fondata negli anni ’90 dai fratelli Ahouandjinou, Eyo’nle (che significa “rallegriamoci” in lingua yoruba) è una delle poche fanfare africane famose a livello internazionale, che propone una contaminazione fra l’Afrobeat yorouba, l’Highlife ghanese e la musica Vodou tipica della tradizione del Benin.

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