Dal 9 all’11 giugno l’undicesima edizione del Festival delle Culture: Diritto al Futuro

Torna il Festival delle Culture di Ravenna, giunto alla XI edizione, che si terrà il 9, 10, 11 di giugno nella Darsena di città. La kermesse, promossa dall’assessorato alle Politiche per l’immigrazione del Comune di Ravenna, vedrà alternarsi concerti di etno e world music, danze popolari, rappresentazioni di teatro-danza che avranno come scena le Artificerie Almagià, mentre la zona circostante, compresa la banchina del canale Candiano, sarà animata da dibattiti, mostre, istallazioni, laboratori, mercatino, con la possibilità di cenare in uno dei 7 punti ristoro con cucina dai diversi continenti.. Il Festival delle Culture è stato organizzato con il metodo della progettazione partecipata che ha coinvolto decina di persone e associazioni autoctone e migranti già dal mese di novembre. Il gruppo ha lavorato sul tema dell’accoglienza e come titolo del Festival è stato scelto “Diritto al futuro”.

Ph. Davide Cozzolino, Fiumana 2016

Ph. Davide Cozzolino, Fiumana 2016

Il Festival delle Culture 2017 si apre come di consueto con la Fiumana (Atto VIII)Venerdì 9 giugno alle ore 17.00, in Piazza San Francesco, dopo i saluti di Valentina Morigi, Assessora all’immigrazione del Comune di Ravenna, partirà la parata inaugurale con la lunga e multicolore bandiera del mondo che scorrerà fino alle Artificerie Almagià attraverso via Corrado Ricci, via Mariani, via Diaz e viale Farini. La parata si apre con “SENZA CONFINI. Azione per l’accoglienza”: performance di teatro di strada di attori e non attori con il Teatro due mondi di Faenza. Seguono il parkour di Ravenna Shine, le danze dell’accademia Zagat (insegnante Elisa Gasperoni), la capoeira del gruppo Coquinho Baiano, azione teatrale di strada a cura degli studenti del Liceo Classico di Ravenna, il coro ucraino dell’Associazione Malva e i ragazzi del laboratorio rap del CISIM. Con l’accompagnamento musicale del FurgoDisco con DJ Aldivas.

Una volta giunti all’Almagià, alle ore 19.30 sarà il momento de “La differenza e l’accoglienza s’imparano a scuola”, con la proiezione del “Brutto anatroccolo”, video-animazione realizzata dagli alunni/e delle classi prime delle scuole primarie Pasini e Garibaldi nei laboratori di didattica interculturale della Casa delle Culture condotti da Elena Aime e dalle mediatrici culturali di Terra mia.

Segue “Suono, quindi sono”, performance di musica con il corpo, dal laboratorio didattico “Che musica” condotto da Franck Viderot nella scuola A. Torre con gli alunni e le alunne di 16 classi. Sul palco, insieme ai bambini e alle bambine saranno presenti i mediatori di Terra mia, le insegnanti e le dirigenti scolastiche dell’Istituto Darsena e San Biagio e le autorità del Comune di Ravenna.

A seguire, sempre all’Amagià, alle ore 20.00, verrà presentata la “grande rete dell’accoglienza”: scenografia ad opera compartecipata. Sul palco Abra Degli Esposti, artista e presidente dell’associazione Ribellarti, con gli autori dell’installazione Festival 2017: uomini e donne richiedenti asilo e minori ospiti di Cooperativa sociale Persone in Movimento, Cooperativa sociale società Dolce e Romania Mare, minori non accompagnati ospiti del Villaggio del Fanciullo, l’Associazione Donne Mozambicane. La rete sarà installata all’esterno dell’Almagià.

Alle 20.30 sarà l’ora della capoeira, la danza-lotta brasiliana nata nelle piantagioni fra gli schiavi di origine africana, accompagnate dalla musica dal vivo del berimbao e delle percussioni. A cura della scuola Coquinho Baiano di Ravenna.

Lo spazio dibattiti apre alle ore 20.45, nello spazio allestito all’esterno dei locali Dock 61 e Tabeerna. Si incomincia con “Corridoi umanitari e fortezza Europa”. Partecipano: Mouhamed Ba (scrittore, attore e regista), Stefano Bleggi (Progetto Melting Pot Europa) e Federica Brizi (Mediterranean Hope (MH) – Federazione delle Chiese Evangeliche). Modera l’incontro Pippo Tadolini (Lampedusa siamo noi). Interviene l’Assessora alle Politiche per l’Immigrazione Valentina Morigi.

Alle ore 21.30, all’Almagià, ci sarà la rappresentazione teatrale “C’era una volta un re”, in cui assistere a una cerimonia tradizionale di incoronazione di un capo villaggio africano frutto di un laboratorio di narrazione con le seconde generazioni condotto dall’Associazione Cittadini del Pianeta.

Gruppo di punta della serata, alle ore 22.30 sul palco dell’Almagià, i Saodaj’ in concerto. La band, originaria e residente nell’Isola de La Réunion, è l’emblema di una nuova generazione di giovanissimi artisti che reinterpretano il Maloya, tipico genere musicale dell’isola francese dell’oceano indiano e cantato in Creolo, nato dalla fusione dei ritmi degli schiavi malgasci e dell’Africa orientale, arricchendolo e contaminandolo con voci cristalline, impetuosi ritmi ternari, influenze australi, africane ed europee.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *