Ospiti internazionali da Spagna e Macedonia per l’ultimo giorno del Festival delle Culture

Domenica 7 giugno ultimo atto del Festival delle Culture 2015 con un’intensa giornata di eventi. Una domenica con ospiti internazionali: dalla regione di Rekanska, in Macedonia, è arrivato appositamente per il Festival il gruppo folcloristico Radika De, mentre da Barcellona la band dei Lenacay, che chiuderà il Festival con un concerto all’insegna del flamenco e dell’elettronica.

Il programma

Domenica 7 giugno primo appuntamento alle 19 all’Almagià con The Soul Parade: Danze della tradizione nigeriana. Si esibiranno Edo Community: Cultural Dance; Nzuko Ndi Igbo: Masquerade Nzuko Ndi Igbo; Afesan Community: Asologu Dance; Ika Union: Ika Cultural Dance.

Alle 19.30 al Dock 61 parleremo di Land grabbing: le nuove frontiere del colonialismo. Roberto Sensi (ActionAid Italia) e Valentina Fabbri (Associazione Ecomapuche) ci aiuteranno a capire meglio come si sviluppa “la colonizzazione moderna” attraverso politiche, investimenti e leggi che promuovono il furto di terra a spese delle comunità locali, principalmente nei Paesi meno sviluppati. Modera Angelica Morales Villareal.

Alle 20.30, all’Almagià, doppia cerimonia di premiazione. Giovanni Fabbri, Guerrino Siroli e Anny Wernert premieranno i migliori lavori realizzati durante il 1° concorso di pittura estemporanea sul tema del “diritto alla terra”. Il concorso è stato promosso dal Comune di Ravenna e realizzato grazie al supporto dell’associazione occupArti. Seconda premiazione per “Masterchef Il Terzo Mondo”, dedicata ai due piatti più graditi del Festival delle Culture.Alle 21.30 sempre all’interno dell’Almagià, musica e balli tradizionali dalla Macedonia occidentale con il gruppo folkloristico Radika De. L’evento è curato dall’associazione Rekanska Dijaspora.

Alle 21.45 la Tenda magrebina ospiterà l’ultimo dibattito dell’edizione 2015 del Festival: Storie dei senza terra di Romagna: le tormentate vicende che i contadini romagnoli affrontarono oltre cento anni fa per il possesso della loro terra. Lotte contadine e bracciantato agricolo di massa al centro del racconto di Andrea Baravelli, docente di storia contemporanea dellUniversità di Ferrara; incursioni musicali di Ivan Corbari, fisarmonicista che collabora con i canterini romagnoli del gruppo corale Pratella-Martuzzi.

Alle 22.30 la nona edizione del Festival delle Culture si concluderà all’Almagià con Lenacay in concerto. Direttamente da Barcellona, Lenacay è un progetto sperimentale che fonde flamenco e altri generi musicali tra cui beats elettronici, rumba, rythm and blues, basso funky e chitarra elettronica. Il nome di questa sorprendente formazione nasce dall’unione di due parole in lingua Kalé (la lingua parlata dai gitani in Spagna) e significa “uno sguardo a tutta la vita”. Il progetto è firmato da Ramón Giménez “El Brujo” e Dj Panko “El Mago”, già componenti del gruppo “Ojos de Brujo”, vincitore nel passato del premio di miglior disco flamenco ai latin grammy negli Stati Uniti.

Laboratorio di panificazione

Ulmtima serata in cui resterà acceso il fuoco nel forno di terra cruda costruito nel laboratorio che si è tenuto a fine maggio a Ravenna. Vi si cucineranno i “pani del mondo”, prodotti con varietà di farine bianche e nere, di mais, di miglio, di tapioca, di cereali, di semi e di tuberi. Ogni pane racconta una storia di semplicità legata alla terra e alle tradizioni, i pani delle feste, degli sposi, i pani della vita: bhakleb, tingo, stampa, pasca, sambusa, arepa, piadina, chimodo. A fine Festival il forno verrà donato ai cittadini di Ravenna in quanto rimarrà a disposizione nello spazio del Gas.

Un Festival in diretta

La Web Radio “A Ravenna succede di tutto” – Speciale Festival delle Culture è una delle novità di quest’anno. Per tutta la durata del Festival presso il gazebo “A Ravenna succede di tutto” allestito nel retro Almagià, Noanda Tania Moroni darà voce con video interviste live on line gli ospiti dei dibattiti, gli artisti e i personaggi che rendono possibile questo evento. I video saranno trasmessi sul canale youtube #FestivalDelleCultureTV e sul sito ufficiale del Festival.

Sapori dal mondo

Nell’area ristoro allestita sulla banchina del canale Candiano ci sono il Ristorante Marrakech con specialità mediorientali, Aralya con i piatti indiani e srylankesi, Bella Africa con cucina senegalese, Cittadini del Pianeta con cucina camerunense, Ristorante Cubazuelano con piatti da Cuba e Venezuela, i Gusti dei Balkani con specialità macedoni, street food con un piadinaro e paninoteca vegana. Spazio anche allo shopping con un mercato di prodotti artigianali da diverse parti del mondo e produzioni artistiche locali.

Per i più piccoli
Nell’area esterna dell’Almagià l’associazione Terra Mia organizza uno spazio dedicato ai bambini con laboratorio ludico creativo per bambine e bambini, disegni a mano libera, costruzione di giocattoli e di bijoux di tutto il mondo. Quest’anno si assgiunge anche l
’angolo dei giochi da tavolo del lontano oriente: l’associazione italo-filippina Mabuhay propone il gioco del Karrom (India, Sri Lanka, Filippine), del Go/weiqi/baduk (Giappone, Cina, Corea), del Mahjong (Cina, Filippine, Vietnam, Taiwan, Romagna), del Pakisi/ludo (India, Nepal, Bangladesh), della Sungka/chonga (Filippine e indonesia), del Xiang Qi (scacchi cinesi).

Inoltre…

La Manioca: la radice-cibo delle terre calde: esposizione di tutti i prodotti derivati dalla manioca e un filmato dedicato al procedimento di trasformazione. (A cura dell’Associazione Camerunense della Romagna). La sacralità delle tenda indiana: di fronte all’Almagià è allestito un Tepee nel cui mondo ci accompagneranno le spiegazioni di un membro dell’Aica (American Indian Cultural Association). Osservazione della volta stellata, guidata dagli astrofili del Planetario di Ravenna. Lo spazio Bonobolabo si sposta in Darsena per un’esposizione artistica. La mostra Segni scientifici nel corano e nella sunna, percorso didattico a cura della sezione femminile dell’alto comitato dello studio dei segni scientifici nel corano e nella sunna. (nella Tenda Magrebina).

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