Giovani da tutto il mondo per l’apertura della IX edizione del Festival delle Culture

Venerdì 5 giugno a Ravenna inizia la nona edizione del Festival delle Culture nella Darsena di città. Tre giorni interculturali ricchi di concerti, spettacoli di danze folcloristiche, dibattiti, gastronomia e mercato di prodotti da diversi angoli del pianeta. Il Diritto alla terra è il tema centrale del Festival 2015, inteso come diritto alle risorse naturali, al lavoro, alla sussistenza, alla libertà di movimento e di residenza, all’identità culturale.

La prima giornata è dedicata alla creatività giovanile, con la parata inaugurale di giovani performer e una serata tutta hip hop, con le rime meticce del rapper italo-siriano Zanko e del giovane senegalese Abe Kayn.

Programma di venerdì 5

L’inaugurazione del Festival è alle 17 in Piazza San Francesco con la Fiumana Atto VI tenuta a battesimo dall’Assessore all’immigrazione Martina Monti. Numerose le performaces di giovani artisti: la Breakdance dei Lasagna Style, il parkour di Ravenna Shine, la giocoleria di Ravenna Jugglers, le percussioni senegalesi, il rap dei Pigne, i balli latino americani di Balla con Mery, i balli tradizionali macedoni del gruppo giovani Radika De, le azioni di strada di Panda Project. Poi partirà la parata che scorrerà in via Corrado Ricci, via Mariani, via Diaz e viale Farini fino alle Artificerie Almagià. Il tutto accompagnato dalla musica del FurgoDisco con DJ Popeye.

Alle 19.30, al Dock 61, si terrà il primo dei sei dibattiti previsti per il Festival 2015. “La questione curda: un modello per una nuova civiltà”. Luca Dubbini, attivista ravennate per i diritti umani e civili in Medioriente, intervisterà Yilmaz Orkan, membro del Congresso Nazionale del Kurdistan e portavoce dell’associazione Uiki Onlus – Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia, e Sara Montinaro, giurista e collaboratrice dell’associazione bolognese YaBasta con la quale ha organizzato un viaggio in Kurdistan nell’aprile 2014, nonché attivista della campagna Rojava Calling.

Alle 20, all’interno dell’Almagià si esibiranno i ballerini di Capoeira, la danza ispirata alla lotta che si svolgeva nelle piantagioni brasiliane fra gli schiavi di origine africana, accompagnati dalla musica del berimbao e delle percussioni. L’evento è a cura della scuola Coquinho Baiano di Ravenna.

Alle 21, sempre all’Almagià, la serata continuerà con Hip-hop con Yo! Bumb Rush the Show. La serata delle rime meticce.”

Sul palco Abe Kayn, rapper nato in Senegal ma che vive in Liguria dall’età di sei anni, studente alla facoltà di agraria dell’Università di Milano. “Come noi”, “Savana boy” e “Anacronismo italiano” sono i pezzi di Abe più ascoltati in rete, canzoni in cui l’artista affronta temi importanti com gli stranieri in Italia, seconde generazioni di immigrati e politiche migratorie.

Il secondo artista della serata è Zanko el Arabe Blanco, nato a Milano da genitori siriani, uno dei pionieri in Italia del rap multilingue (italo-franco-arabo). Zanko considera le proprie origini un’opportunità da sfruttare e il rap un genere musicale immediato, accessibile e alla portata di tutti.

Apre la serata Magnitudo 5, la crew ravennate che in estate pubblicherà il primo disco.

Alle 21.45, nella suggestiva Tenda magrebina installata in testa al canale Candiano, si terrà il secondo dibattito della serata. Parleremo di accoglienza migranti con un dibattito dedicato a Lampedusa, la zattera d’Europa. Cercheremo di dare una visione completa della situazione attraverso gli interventi di Alessandra Ballerini (Avvocato civilista specializzato in diritti umani e immigrazione), Valentina Bellotti (cooperativa Persone in Movimento), Giovanna Vaccaro (Borderline Sicilia onlus). Modera la serata Pippo Tadolini (tra i fondatori dell’associazione ravennate Lampedusa siamo noi). L’evento è organizzato in collaborazione con la cooperativa Persone in Movimento.

Un Festival in diretta

Venerdì prende il via anche la Web Radio “A Ravenna succede di tutto” – Speciale Festival delle Culture, una delle novità di quest’anno. Per tutta la durata del Festival presso il gazebo “A Ravenna succede di tutto” allestito nel retro Almagià, Noanda Tania Moroni darà voce con video interviste live on line gli ospiti dei dibattiti, gli artisti e i personaggi che rendono possibile questo evento. I video saranno trasmessi sul canale youtube #FestivalDelleCultureTV e sul sito ufficiale del Festival.

Laboratorio di panificazione

Per tutte le tre serate del Festival resterà acceso il fuoco nel forno di terra cruda costruito nel laboratorio che si è tenuto a fine maggio a Ravenna. Vi si cucineranno i “pani del mondo”, prodotti con varietà di farine bianche e nere, di mais, di miglio, di tapioca, di cereali, di semi e di tuberi. Ogni pane racconta una storia di semplicità legata alla terra e alle tradizioni, i pani delle feste, degli sposi, i pani della vita: bhakleb, tingo, stampa, pasca, sambusa, arepa, piadina, chimodo. Previsto anche lo scambio delle paste madri.

Sapori dal mondo

Si moltiplicano quest’anno le opportunità gastronomiche. Nell’area ristoro allestita sulla banchina del canale Candiano ci saranno il Ristorante Marrakech con specialità mediorientali, Aralya con i piatti indiani e srylankesi, Bella Africa con cucina senegalese, Cittadini del Pianeta con cucina camerunense, Ristorante Cubazuelano con piatti da Cuba e Venezuela, i Gusti dei Balkani con specialità macedoni, street food con un piadinaro e paninoteca vegana. Spazio anche allo shopping con un mercato di prodotti artigianali da diverse parti del mondo e produzioni artistiche locali.

Per i più piccoli
Nell’area esterna dell’Almagià l’associazione Terra Mia organizza uno spazio dedicato ai bambini con laboratorio ludico creativo per bambine e bambini, disegni a mano libera, costruzione di giocattoli e di bijoux di tutto il mondo. Quest’anno si assgiunge anche l
’angolo dei giochi da tavolo del lontano oriente: l’associazione italo-filippina Mabuhay propone il gioco del Karrom (India, Sri Lanka, Filippine), del Go/weiqi/baduk (Giappone, Cina, Corea), del Mahjong (Cina, Filippine, Vietnam, Taiwan, Romagna), del Pakisi/ludo (India, Nepal, Bangladesh), della Sungka/chonga (Filippine e indonesia), del Xiang Qi (scacchi cinesi).

Inoltre…

La Manioca: la radice-cibo delle terre calde: esposizione di tutti i prodotti derivati dalla manioca e un filmato dedicato al procedimento di trasformazione. (A cura dell’Associazione Camerunense della Romagna). La sacralità delle tenda indiana: di fronte all’Almagià è allestito un Tepee nel cui mondo ci accompagneranno le spiegazioni di un membro dell’Aica (American Indian Cultural Association). Osservazione della volta stellata, guidata dagli astrofili del Planetario di Ravenna. Lo spazio Bonobolabo si sposta in Darsena per un’esposizione artistica. La mostra Segni scientifici nel corano e nella sunna, percorso didattico a cura della sezione femminile dell’alto comitato dello studio dei segni scientifici nel corano e nella sunna. (Agenzia Image – via Magazzini Posteriori 29).

Il Festival proseguirà poi sabato e domenica con Santino Spinelli, Dijana Pavlovic, il sabar senegalese, il folclore romeno, Nicole Corritore, Emilio Urbinati, le “cultural dance” nigeriane, Roberto Sensi, Valentina Fabbri, Andrea Baravelli, Ivan Corbari, il gruppo folcloristico dalla Macedonia e il concertone finale con i barcellonesi Leancay.

Il premio all’intercultura città di Ravenna verrà consegnato sabato 6 alle 20.30. Chi sarà il vincitore di quest’anno?

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